Perché sono sempre di più le persone che vivono con convinzione la festa del Natale ma senza avere quasi più memoria di Gesù? E perché sono sempre di più i credenti che celebrano con fede la sua nascita ma senza manifestare più alcuno spirito di festa?
Che cosa potrà alla lunga dire, oltre l’emozione immediata, il Natale a chi vive lontano da un orizzonte di fede? E che cosa potrà portare ancora di buono una celebrazione del Natale vissuta in un atteggiamento “quaresimale”? Non sarebbe, invece, l’ora di provare ad unire festa e fede, da una parte, e fede e festa dall’altra?
Proviamoci, dunque, alla luce di una verità fondamentale: nessuno viene al mondo se non al modo di un bambino. Neanche Dio.
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