Alla ricerca del Dio vivente, acclamato da più parti e premiato con il primo premio della Catholic Press Association, è stato condannato dai vescovi Usa che hanno sollevato a marzo del 2011 perplessità sul libro, definito non in accordo con “l’autentica dottrina cristiana”. La convinzione della teologa che i nomi umani attribuiti a Dio siano nati da un preciso contesto socio-politico non è piaciuta alla Commissione dottrinale, poiché in questo modo non si tiene in conto la rivelazione divina e il linguaggio teologico biblico. Anche la pretesa della teologa secondo cui Dio, nella sua natura divina, sia in grado di soffrire per gli errori umani minerebbe – secondo i vescovi – la trascendenza di Dio.
Il Dio di Elizabeth Johnson è il Dio degli umili: nell’intensa sofferenza, miseria e morte, gli oppressi hanno intravisto un Dio differente da quello giunto con i conquistatori. Scopo del libro è offrire nuovi modi di intendere Dio sulla base di diverse correnti teologiche: da quella femminista a quella nera, dalla quella della teologia della liberazione a quella ecologica, in linea con la convinzione che i nomi umani attribuiti a Dio siano nati da un preciso contesto socio-politico. Ogni generazione, in ogni tempo e luogo, cerca per la Rivelazione parole adeguate al mondo in cui Dio continua a incarnarsi.
Un testo appassionato e multi-prospettico, che oltre a rilevare la mappatura delle nuove frontiere della teologia, dilata la nostra capacità di cogliere il Mistero di Dio.
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