Fahim, 11 anni, racconta la sua storia, un’autentica favola moderna: immigrato clandestino dal Bangladesh in Francia insieme al padre Nura, Fahim si riscatterà dalla condizione di sans papiers grazie al suo innato e straordinario talento, non prima di aver affrontato difficoltà e patimenti. Una storia bella e commovente di emigrazione e redenzione, coraggio e fede, che tocca i temi universali dell’amicizia, dello spaesamento, della lotta per la vita, della ricerca dell’identità, ma che incrocia anche l’attualità più stringente: le condizioni di vita degli immigrati, la clandestinità, le politiche di integrazione. Dal libro verrà tratto un film che vedrà Daniel Auteuil come regista e nel ruolo di Xavier Parmentier, maestro di scacchi di Fahim.
La nostra recensione
La vita fa schifo: a tutti è capitato di pensarlo, figurarsi a Fahim Mohammad, che comincia a lottarci quando ha appena otto anni e l’attivismo politico del padre lo costringe a lasciare il suo Paese, il Bangladesh, e a lanciarsi in un viaggio che tocca Calcutta, Roma, Budapest e termina a Créteil, banlieue parigina; termina il viaggio, non la fatica: Fahim è un clandestino, non ha i documenti né un posto dove dormire. Tuttavia dispone di qualcosa che non ha né prezzo né nazione: un talento straordinario per gli scacchi. E a Créteil c’è la sede di una delle migliori scuole di scacchi di Francia nonché un maestro speciale, Xavier Parmentier, che, insieme alla scrittrice Sophie Le Callennec, è coautore de “Un re clandestino”, un libro coinvolgente, emozionante e quanto mai attuale: viviamo un’epoca buia, abitata dalla paura e dal sospetto. La storia di Fahim è una luce che scalda e schiarisce.
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