Ed ecco a voi le fantacronache dall’immaginaria diocesi di Salsiccia, alle prese con la “transizione pastorale” successiva alla pandemia da coronavirus. Con un umorismo leggero, a tratti affilato, ma sempre affettuoso verso le sue vittime e i loro limiti umani e spirituali, si narrano i tragicomici e maldestri tentativi del vescovo Egidio Pancetta – in accordo o, più spesso, in disaccordo con preti, suore e laici “impegnati” – per ridare slancio alla comunità ecclesiale, in precario equilibrio fra spinte rinnovatrici e cautele dottrinali.
QUARTA DI COPERTINA
«Si esce leggeri da queste pagine, ridendo delle debolezze umane del sacro. Insomma, lo scrittore non è un bacchettone e non moralizza: ironizza. E però si riflette, si medita, ci si interroga leggendo. Ma che cosa stiamo dicendo – lo dico da prete che si rifiuta di definirsi “operatore pastorale” – alla gente che ci sente parlare? Rideremo di noi stessi, alla fine. Io, almeno, l’ho fatto. E faremo il proposito di non commettere mai più l’errore di dire frasi scontate, trite e ritrite, omogeneizzate e soppressate, che hanno il gusto della frase fatta, unta.»
Antonio Spadaro
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