«Di fronte alle difficoltà ricorrenti della storia del processo di integrazione, alle crisi che spesso si sono rivelate occasioni di salti di qualità, ci vogliono energie molteplici e plurali. Ma ci vuole soprattutto la coscienza di un’opinione pubblica informata, attiva, consapevole e determinata. Saremo noi cittadini, eventualmente, a forzare la nascita di un’Europa più rispondente alla sua missione.
L’Europa, del resto, non è – non è mai stata – un dato di fatto, un presupposto, una ovvietà, perché il senso dell’integrazione europea è nell’essere un progetto per il futuro, l’immaginazione di un percorso nuovo […]. Questo progetto può recuperare il suo slancio vitale solo costruendo con pazienza il consenso necessario». (dalla Prefazione di Guido Formigoni).
Coedizione AVE – In Dialogo
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