Con I Vangeli dell’Infanzia inizia una nuova collana, per saper leggere l’arte con la Bibbia e saper leggere la Bibbia con l’arte.
La collana L’arte racconta la Bibbia si propone, attraverso una serie di volumi a cura di Micaela Soranzo, di insegnare la “grammatica” dell’arte cristiana, mostrando come l’arte di tutti i tempi abbia riletto e interpretato personaggi ed episodi della Bibbia. A partire dal testo biblico e dalle altre fonti che hanno ispirato gli artisti, l’autrice esplora i vari temi iconografici con linguaggio divulgativo, ma fondato su rigorose basi scientifiche. I destinatari di questi libri sono i catechisti, gli insegnanti di religione e gli operatori pastorali, ma anche gli insegnanti di storia dell’arte, le guide turistiche e tutti coloro che, credenti e non credenti, pensano che Immagine e Parola si illuminino a vicenda, perché “la Bibbia è il grande codice nell’arte, dell’ethos e dell’etica, in sintesi della nostra civiltà occidentale” (card. Gianfranco Ravasi).
Il primo volume della collana è dedicato ai Vangeli dell’Infanzia, cioè ai primi due capitoli dei Vangeli di Matteo e di Luca, scanditi in otto episodi: l’annunciazione a Maria, la visitazione a Elisabetta, la natività, la presentazione di Gesù al tempio, l’adorazione dei Magi, la fuga in Egitto, la strage degli innocenti, la disputa di Gesù nel tempio. Ogni capitolo in apertura presenta succintamente l’episodio nella sua cornice evangelica (canonica o apocrifa) e teologica. Poi scandaglia i riferimenti artistici, organizzati secondo categorie fondamentali che aiutano il lettore a orientare con precisione lo sguardo: i protagonisti e gli altri personaggi, l’ambiente, gli elementi simbolici (particolarmente suggestivi i riferimenti agli animali e alla vegetazione), i modelli iconografici (che mostrano con quanta creatività gli artisti reinventano i moduli codificati preesistenti).
L’inserto fotografico riproduce con immagini a colori alcune opere particolarmente significative analizzate nel testo.
PREFAZIONE DEL CARD. GIANFRANCO RAVASI
«Micaela Soranzo conduce il lettore in modo così limpido e lineare da non esigere altre premesse: è ne-cessario solo lasciarsi condurre, quasi per mano, di scena in scena, con lo stupore della contemplazione, affidata alla descrizione che accompagna la successione delle opere citate».
Gianfranco Ravasi
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